Il
Cane viene impiegato in questo tipo di attività per la sua socialità e capacità di recepire e trasmettere segnali
comunicativi agli esseri umani.
Nella
relazione con l’uomo tutto ciò si traduce in un’estrema disponibilità al
rapporto e allo scambio affettivo attraverso il non verbale.
La
facilità di comunicare emozioni e di inviare stimolazioni sensoriali
reciproche, costituisce per molti soggetti, inibiti proprio in questo tipo di
scambio, un grosso veicolo di facilitazione alla espressione delle emozioni in
una relazione.
Questi tipi d’interventi possono essere somministrati in setting non dannosi
per la salute e relativamente esenti da rischi sia per pazienti e terapeuti
(Schantz, 1990), che per il cane (Iannuzzi, 1991),
purché
sia centrale il tema della scelta del soggetto caratterialmente adatto per questo tipo
di
lavoro ed ancor di più la scelta di “quel cane” per “quel paziente”; tale
scelta può essere effettuata solo da
un team che preveda nel suo organico esperti terapeuti, medici, psicologi, istruttori ed operatori
cinofili.
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